Il dovere di difendere gli animali in estinzione

bisogna difendere gli animali in via d'estinzione: leoni

Ci siamo affezionati a loro fin dalla tenera infanzia, oggi sono in costante pericolo. Tutti noi abbiamo l’obbligo morale di difendere gli animali in via d’estinzione

Se confrontati con altri animali, possiamo affermare con discreto rigore il nostro status di divinità.

Se guardiamo un programma su National Geographic o rimaniamo ammaliati da un film Disney, potremmo avere la superficiale sensazione che il mondo sia popolato principalmente da leoni, lupi e tigri che se la vedono alla pari con gli esseri umani.

Vediamo come Simba domini incontrastato nella savana, che Shere Khan regni nella giungla di fronte ad un piccolo e indifeso Mowgli.

La realtà dei fatti è ben diversa. Questi animali non esistono più, o quasi.

Le nostre tv, i libri e i film sono affollati delle loro immagini, ma i Simba e gli Shere Khan stanno scomparendo. Il mondo è abitato quasi esclusivamente da umani e dai loro animali addomesticati.

Quanti lupi vivono oggi in Germania, la terra dei fratelli Grimm, di Cappuccetto Rosso e del lupo cattivo? Meno di un centinaio. Al contempo, la Germania ospita cinque milioni di cani addomesticati.

Secondo le ultime stime del WWF si contano tra i 16.500 e i 20.000 leoni a fronte di 650 milioni di gatti domestici. Sono  tra le 4.200 e 5.100 le tigri presenti sul suolo terrestre. Siamo a ridosso dell’estinzione. Sapete invece quante mucche ci sono sul pianeta? 1.5 miliardi. Sui polli invece…parliamo di 20 miliardi.

Lotta alla sopravvivenza

Dal 1970, la consapevolezza in campo ecologico, almeno in teoria, è cresciuta. I fatti però sono più che allarmanti: in questi 50 anni le popolazioni di animali selvatici sono dimezzate.

Ad oggi, più del 90% dei grandi animali del mondo è composto da umani o animali addomesticati.

In 70.000 anni l’uomo è riuscito ad alterare in modo radicale l’intero ecosistema globale.

Di questo passo, il nostro impatto potrebbe superare quello dell’asteroide che ha ucciso i dinosauri 65 milioni di anni fa.

Decine di migliaia di anni fa, quando i nostri antenati dell’Età della pietra si spostarono dall’Africa orientale ai quattro angoli del pianeta, alterarono la flora e la fauna di ogni continente e isola su cui si stabilirono. Portarono all’estinzione completa tutte le altre specie umane del mondo, il 90% dei grandi animali d’Australi, il 75% dei grandi mammiferi d’America e il 50% di tutti i grandi mammiferi terrestri del pianeta.

I grandi animali sono sempre state le vittime principali per due motivi:

  • Regalano più soddisfazione rispetto ad animali di piccola taglia.
  • Sono relativamente pochi e si riproducono più lentamente.

Prendiamo i Mammut, di cui tutti ne abbiamo sentito parlare, ma nessuno di noi, per ovvi motivi, ne ha mai visto un esemplare. Confrontiamoli ora con i conigli, di cui tutti ne abbiamo visto qualcuno. Un branco di Mammut non contava più di poche decine di individui e si riproduceva ad un tasso di crescita di circa un paio di cuccioli l’anno. Capiamo quindi che se la tribù umana cacciasse banalmente 3 mammut all’anno, il tasso di natalità sarebbe stato inferiore alle uccisioni. Presto detto: entro poche generazioni, i mastodontici animali sono scomparsi.

Al contrario, i conigli si riproducono molto più velocemente, di conseguenza anche cacciandone a centinaia, la specie non si sarebbe estinta.

stop al bracconaggio: bisogna difendere gli animali in via d'estinzione

Un Trend da cambiare: difendere gli animali in via d’estinzione

Non credo che i nostri antenati avessero in programma lo sterminio dei Mammut, erano semplicemente ignoranti. Non erano in grado di comprendere la stretta connessione tra l’annuale caccia al mammut (3 l’anno) e la scomparsa definitiva di questi ultimi.

Nella più romantica delle ipotesi, un nonno poteva raccontare ai nipoti che il numero di Mammut era decisamente superiore quando era più giovane.

Assurdo pensare come nel 2020 sia ancora così presente l’attività di bracconaggio. La caccia delle popolazioni locali, il bracconaggio ed il commercio illegale, di coloro che ancora vedono leoni e tigri come un trofeo, minacciano quotidianamente la vita dei felini. 

Ad oggi, è inammissibile essere ancora così ignoranti. Difendere gli animali in via d’estinzione è un dovere per tutti noi: il loro benessere deriva dall’equilibrio globale del Pianeta. Decine di migliaia di anni fa non esistevano mezzi d’informazione: ora Sì.

Di questo passo, l’unico ruggito di un leone, sarà quello di Simba al cinema.

DIFENDI GLI ANIMALI IN VIA D’ESTINZIONE E PROTEGGI LA TUA SALUTE

Un altro grande problema è l’agricoltura, ma ne parleremo più avanti.

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